Roma, 13 novembre 2023 – Nel corso del mese di novembre, le imprese prevedono un totale di 430.000 nuove assunzioni, con ulteriori 1,3 milioni di opportunità di lavoro nel trimestre novembre-gennaio. Si registra un aumento significativo rispetto all’anno precedente, con un +12,6% (equivalente a 48.000 assunzioni in più) nel mese e un +8,4% (con un incremento di 101.000 assunzioni) nel trimestre. Settori trainanti risultano essere il turismo, con un incremento del 28,3% e 66.000 nuove entrate a novembre, e il commercio, che registra 68.000 assunzioni (+13,2%).
Le informazioni emergono dal Bollettino del Sistema Informativo Excelsior, elaborato congiuntamente da Unioncamere e Anpal1. Nei servizi, si contabilizzano 299.000 assunzioni nel solo mese di novembre (+14,3% rispetto all’anno precedente) e 900.000 nel trimestre novembre-gennaio (+9,3%). Oltre al turismo e al commercio, i servizi alle persone contribuiscono in modo significativo, registrando 50.000 nuove assunzioni a novembre (+10,4% rispetto all’anno precedente). Nel settore industriale, si prevedono complessivamente 131.000 nuove assunzioni nel mese e 400.000 nel trimestre, con un aumento rispettivamente del +8,8% e del 6,4%, trainato soprattutto dalla meccatronica (+13,2%) e dal sistema moda (+28,5%).
Le assunzioni a tempo determinato rappresentano la forma contrattuale predominante con circa 228.000 unità (52,9% del totale), seguiti dai contratti a tempo indeterminato (93.000 unità, 21,7%). Rispetto a novembre 2022, si osserva un incremento percentuale dei contratti a tempo indeterminato, che passano dal 20,2% al 21,7%, mentre i contratti a tempo determinato aumentano lievemente dal 52,6% al 52,9%. A confronto con ottobre 2023, si evidenzia un aumento dei contratti a tempo indeterminato (pari al 21% delle nuove assunzioni previste) e una diminuzione di quelli a tempo determinato (scesi al 54%).
Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro persiste, coinvolgendo il 48,5% delle assunzioni, pari a circa 209.000 profili su 430.000 cercati, principalmente a causa della carenza di candidati. Questo indicatore, leggermente inferiore a ottobre (51,0%), mostra comunque una crescita di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Le professioni più difficili da reperire includono gli operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento (80,8%), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (74,5%), i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (71,9%) e i fabbri ferrai costruttori di utensili (70,8%).
La richiesta di lavoratori immigrati registra un aumento superiore alla media (+21,1%, con 15.000 nuove assunzioni rispetto al periodo corrispondente del 2022). Gli immigrati copriranno il 20,5% del totale delle nuove entrate, con una forte domanda nei settori dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (33,7%), servizi operativi di supporto a imprese e persone (31,2%), servizi di alloggio e ristorazione (23,1%), metallurgia (22,7%) e costruzioni (21,8%).
Le opportunità lavorative si concentrano principalmente nelle imprese del Nord Ovest, che prevedono 136.000 nuove assunzioni nel mese e 418.000 nel trimestre. Seguono Sud e Isole (rispettivamente 108.000 e 315.000), Nord Est (96.000 e 302.000) e Centro (89.000 e 268.000). A livello regionale, le prospettive positive nel turismo spingono le previsioni di assunzione in crescita per il trimestre novembre-gennaio nel Lazio (+20.750 rispetto all’anno precedente), Lombardia (+19.980), Campania (15.680) e Toscana (+10.880).